Stop incentivi per auto elettriche, si alla conversione

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La Legge di Bilancio 2022 ha escluso l’ecobonus per la rottamazione dei veicoli a vantaggio dell’acquisto di modelli meno inquinanti e segnatamente di auto elettriche. Sono infatti spariti gli aiuti a sostegno del mercato automotive, peraltro in grave difficoltà a seguito della pandemia, lasciando presagire un importante rallentamento nelle vendite future di auto elettriche, ancora molto costose.
Un segnale che va in senso contrario agli obiettivi fissati sia in sede europea, sia in sede nazionale, relativi alla dismissione dei veicoli con alimentazione diversa da quella elettrica entro il 2030.
Fino al 2021 era in vigore invece un bonus rottamazione che poteva raggiungere un incentivo anche di 10.000 euro per acquistare un’auto elettrica, ibrida, plug-in o Euro 6 di nuova generazione. L’intento era quello di svecchiare il parco circolante del nostro paese, dando un deciso appoggio alla riduzione delle emissioni inquinanti.

Retrofit elettrico
Se non sarà possibile acquistare un’auto elettrica con regime di agevolazione, sarà invece percorribile un’altra strada verso la mobilità sostenibile, ovvero installare un motore elettrico sulla propria auto.
E’ stato infatti attivato, nella stessa Legge di Bilancio 2022, un bonus per convertire un’auto termica in elettrica, attraverso l’installazione di un kit di retrofit elettrico.
Entro il 31 dicembre di quest’anno, si potrà accedere all’incentivo che può arrivare fino ad un massimo di 3.500 euro, considerando un bonus fiscale del 60% sul costo da sostenere per la conversione.
L’intervento deve essere effettuato presso officine specializzate e prevede l’eliminazione di tubi di scappamento, radiatore e impianto di raffreddamento, e l’installazione del pacco batteria e dell’elettronica di gestione.
A questo incentivo si aggiunge poi il contributo fissato dal  Dl Infrastrutture e pari al 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione nel Pra, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione. Il veicolo viene infatti riconosciuto come “nuovo” e occorre procedere alla nuova immatricolazione.


L’auto ibrida è l’auto del presente

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E’ vero, il futuro è delle auto full-electric, ma nel presente sembra affermarsi la scelta delle auto ibride.
Sembrerebbe una parziale rinuncia, quasi una mancanza di convinzione, e invece va interpretata come una normale fase di transizione o, se vogliamo, come una specie di test, in prospettiva della scelta definitiva di un’auto elettrica. Si, perché, avere un’auto ibrida equivale a garantirsi, dal punto di vista pratico, ma ancor più psicologicamente, un’ancora di salvataggio in caso di difficoltà a procurarsi una ricarica di energia elettrica.
E così il mercato delle auto ibride è in netta crescita, rappresentando oggi, in Italia, il 29% del mercato automotive e mostrando un trend di sviluppo anche rispetto al solo 2019.

Vantaggi di un’auto ibrida
Acquistare un’auto ibrida è innanzitutto facile, poiché i prezzi stanno diminuendo e gli incentivi stanno aumentando, di volta in volta rinnovati dal governo. Quelli in partenza a settembre riguarderanno specificamente le ibride plug-in.
Esiste poi tutta una serie di agevolazioni rilevanti per chi si sposta di frequente, attraverso provvedimenti che stanno emanando tutte le grandi città:
– accesso gratuito alle ZTL
– riduzione del costo del parcheggio in città
– esenzione dal pagamento del bollo
Certamente però, i motivi principali per acquistare un’auto ibrida si identificano nell’evidente risparmio per quanto riguarda i consumi e nella sostenibilità per la riduzione delle emissioni inquinanti che, nei casi in cui il motore principale è elettrico, diventano pari a zero.

Quale la migliore?
Esistono attualmente 3 tipologie di auto con tecnologie ibride: mild hybrid, full hybrid e plug-in hybrid. Cerchiamo di capire quali sono le differenze tra i tre motori.

Motore mild hybrid
È la tecnologia che unisce motore termico e motore elettrico, con quello elettrico che cattura l’energia quando l’auto decelera o rallenta e la utilizza per supportare il motore termico, soprattutto in fase di ripartenza, quando ha bisogno di maggiore spinta. In tal modo si riducono i consumi e, di conseguenza, si abbassano le emissioni nocive.

Motore full hybrid
In questo caso, il motore elettrico consente all’auto di viaggiare per pochi chilometri in modalità completamente elettrica. Come anche per il mild hybrid, il motore full hybrid recupera energia in decelerazione e frenata per alimentare continuamente la parte elettrica. Proprio per il tipo di funzionamento, è utile in città, laddove si percorrono pochi chilometri in continua ripartenza, frenate e rallentamenti. Per questo è il preferito dai tassisti.

Motore plug-in hybrid
E’ il motore meno inquinante in quanto associato ad un motore termico grazie ad una batteria che permette alla macchina di percorrere circa 50 chilometri in elettrico. Le auto plug-in hybrid, in termini di consumi, sono quelle che inquinano di meno. Sono dotate di una presa di corrente che permette di ricaricare le batterie agli ioni di litio da una comune rete elettrica 230 volts o da una colonnina pubblica di ricarica per auto elettriche.